Aerei senza pilota entro il 2025: solo il 17% delle persone salirebbe a bordo

Introducendo aerei con al comando solamente piloti automatici si aumenterebbe la sicurezza a bordo e si arriverebbe ad un risparmio dellʼ11% sul prezzo del biglietto.

“In volo senza pilota”. Infatti dopo le macchine e i bus, anche gli arerei con il pilota automatico su voli commerciali potrebbero diventare un’abitudine entro il 2025. A riferirlo è in un report la banca Svizzera Ubs che ha calcolato come l’uso di arei senza pilota porterebbe un risparmio di 35 miliardi annui per il settore, ed un taglio netto dell’11% sul prezzo finale del biglietto, senza contare che i velivoli sarebbero più sicuri. Tuttavia, secondo alcune indagini di mercato, solo il 17% delle persone intervistate sarebbe però disposta a salire a bordo.

Dallo studio, condotto su 8mila persone in tutto il mondo, è emerso che la fascia di età compresa tra i 18 e i 34 anni è più ricettiva all’idea: all’interno di questa fascia di utenti sono emerse differenze a seconda della nazionalità degli utenti: italiani e statunitensi si sono detti più entusiasti mentre gli intervistati tedeschi e francesi hanno espresso alcune perplessità.

Sull’onda di questo studio, la banca svizzera si è mossa con una serie di sperimentazioni che prevedono per prima cosa il collaudo della tecnologia a guida autonoma sui cargo, gli aerei che trasportano merci, e solo successivamente, l’introduzione graduale del pilota computerizzato sui voli commerciali, eliminando il copilota e lasciando a un essere umano la sorveglianza del sistema informatico, oltre alla possibilità di quest’ultimo di intervenire in caso di necessità.

Gli analisti di Ubs si aspettano che il pubblico si sforzi di familiarizzare con l’idea entro il 2025, per poi arrivare alla graduale sostituzione dei piloti in cabina. In ballo, spiega Ubs, ci sono miliardi di dollari per l’industria del settore che si prepara ad affrontare una carenza di piloti: entro il 2035 ne saranno necessari 600mila. Accanto a queste strategie, assisteremo probabilmente a campagne pubblicitarie volte a sottolineare la sicurezza e la convenienza dei voli senza pilota.

6 MOTIVI PER NON AVER PAURA DI VOLARE

Ogni volta che dovete salire su un aereo fate gli scongiuri? Per voi il verbo volare è bandito?

In realtà matematica, statistica e tecnologia attestano che non solo l’aereo è il mezzo di trasporto più sicuro, ma anche che molte delle paure legate al volare, per esempio quella delle turbolenze, sono in realtà poco fondate.

Ecco sei cose da sapere per allontanare la paura di volare.

1. NEI CIELI NON SIAMO SOLI. In media, ogni giorno volano più di 8 milioni di persone. Nel 2013 il numero totale dei passeggeri è stato di 3,1 miliardi (pari al 44% della popolazione mondiale).

2. SQUALI. David Ropeik della Harvard University nel 2006 ha calcolato che le probabilità di morire in un incidente aereo sono 1 su 11 milioni. In pratica, è più facile morire per l’attacco di uno squalo (1 probabilità su 3 milioni).

3. 123 MILA ANNI. Quello che avete letto al punto 2 non vi basta?: nel 2013, Arnold Barnett, professore di statistica del MIT di Boston ha stabilito che il rischio di morte per i passeggeri di linee aeree commerciali è di 1 su 45 milioni di voli. Secondo il New York Times, un viaggiatore potrebbe volare dunque ogni giorno per 123.000 anni e essere ancora al sicuro (fonte: New York Times).

4. CIELI AFFOLLATI. Al mondo ci sono ben 49.871 rotte aeree su cui si calcolano 102.465 voli giornalieri. I soli voli delle tre principali alleanze aeree (Star Alliance, One World e Sky Team) sono 47.777.

5. SICURI IN VOLO. Volare è il mezzo di trasporto più sicuro. I dati si riferiscono ai soli Stati Uniti, ma sono inequivocabili: gli incidenti provocherebbero 0,06 morti ogni miliardo di miglia percorsi. Gli autobus 0,14, la metropolitana 0,24, i treni 0,47, le auto 5,75 e le moto 217.

6. TURBOLENZE. Chi ha paura di volare ha il sacro terrore delle turbolenze. Infondato.

Esistono tre tipi di turbolenze: leggere, moderate e gravi. Per i piloti, quella leggera non è diversa da una strada accidentata per un autista di taxi. Quella moderata neppure li intimorisce: di solito dura 10/15 minuti, se persiste il pilota può provare a portare l’aereo a un’altitudine diversa.

La turbolenza forte è rarissima: pochi minuti su circa 10 mila ore di volo di un pilota. È scomoda ma non pericolosa. L’aeromobile può essere deviato in altitudine fino a 30 metri, ma niente di quello che si vede nei disaster movie al cinema.

Bird strike: perché l’impatto tra aerei e uccelli è pericoloso?

Oggi parleremo dei cosiddetti bird strike, gli impatti violenti tra un aereo e un uccello (o un intero stormo). Collisioni di questo tipo avvengono da quando l’uomo ha imparato a volare, andando a invadere uno spazio che prima era di esclusiva pertinenza degli uccelli. Si verificano in genere in fase di decollo o di atterraggio e quindi negli aeroporti o in prossimità di essi.

Come si legge nella più recente relazione dell’Enac (l’Ente nazionale per l’aviazione civile), sul tema, “gli uccelli volano generalmente al di sotto dei 500 ft (152 metri) di quota quando non sono in migrazione attiva”. Il fenomeno è in aumento soprattutto per la massiccia crescita del traffico aereo, ma anche per l’incremento di alcune popolazioni di volatili. Infatti In Italia il numero di wildlife strike è passato da 348 nel 2002 a 1.084 nel 2014. E sempre secondo l’Enac, dal 1980 ad oggi la popolazione nidificante di gabbiano reale è più che raddoppiata, superando le 60.000 coppie.

Ad ogni modo i velivoli sono progettati per sopportare questo genere di collisione, tuttavia quando un volatile e un aereo si scontrano, a causa delle elevate velocità e delle masse in gioco l’impatto può provocare danni ingenti, mettendo l’aereo in condizioni di non poter più volare o di volare in condizioni di emergenza. Basti pensare che l’impatto con un uccello di 5 kg a 240 km/h, ossia la velocità di un velivolo in atterraggio, equivale ad un peso di mezza tonnellata fatto cadere da un’altezza di 3 metri.

In genere però è il pennuto ad avere la sorte peggiore: quando finisce risucchiato in un motore, in genere si disintegra, e in molti casi i piloti si accorgono dell’incidente dopo l’atterraggio, con il controllo dei motori. Può accadere però (specie se si impatta con uno stormo) che parte del motore venga piegato o danneggiato, causando una perdita di potenza e mettendo a rischio la sicurezza del volo. Fortunatamente, gli aerei sono progettati per poter atterrare anche con un motore soltanto.

Ringraziamo focus.it per la fonte dell’articolo.

ECCO IL PASTO IDEALE DA CONSUMARE IN AEREO: RIDUCE ANSIA, GONFIORE E JET LAG

Un professore di Oxford ha creato il primo pasto d’aereo che riduce stress, ansia, sindrome da jet lag e problemi digestivi.

Ci sono diversi inconvenienti che si possono verificare durante il viaggio aereo. Tra questi i problemi di digestione, aerofagia, ansia e (ovviamente) il classico Jet Lag. Ma forse tutto ciò potrà diventare solo un ricordo, grazie all’innovativa idea del professor Charles Spence. Lui è stato reclutato da una compagnia aerea britannica low-cost, la Monarch. L’idea è quella di mettere a punto dei cibi che possano sradicare tutti i problemi in un’unica soluzione.

Tra le varie proposte alimentari, emergono quelle più curiose come il gelato all’Echinacea che ha lo scopo di rafforzare il sistema immunitario. Imperdibile anche il dolce mochi di riso con tè verde e lavanda. Mentre l’infuso di erbe ha la peculiarità di ridurre gonfiore e meteorismo. Infine, una gustosa barretta con nocciole, funghi e pomodori: il suo compito è quello di tenere i vostri sensi svegli.

  1. 1. Il gelato all’Echinea:

Viene offerto prima del decollo. Il motivo? Si riduce il rischio di trasmettere qualche malattia virale da passeggero a passeggero. Il colore (nero) non è necessariamente invitante anche se lo scopo di Spence è quello di scaturire ricordi relativi ai dolci della prima infanzia.

  1. 2. Dopo il gelato, il mochi

Quando l’aereo è decollato si passa al mochi, un dolce tradizionale nipponico preparato con riso glutinoso (che, a dispetto del nome non contiene glutine). A detta del professore di Oxfrod, forma, colore e consistenza indurrebbero il relax dei passeggeri. Un effetto del tutto simile a quello della classica gomma da masticare.

  1. 3. Per digerire, l’infuso di erbe

Camomilla, semi di finocchio e alghe sono gli ingredienti della tisana sgonfia pancia che viene servita a trenta minuti dalla partenza. Il tutto condito con un biscotto croccante che stimola la digestione.

  1. 4. E per finire…il risveglio dei sensi

Nocciole caramellate, polvere di funghi e pomodori: ecco la barretta che risveglia i sensi e vi dà la carica prima dell’atterraggio.

GLI AEREI PIU’ GREEN DEL MONDO ARRIVANO DALLA FINLANDIA

Gli aeroplani sono il mezzo di trasporto che ha l’impatto maggiore sul clima e sull’ambiente. Gli aerei consumano il 13% del carburante fossile producendo il 2% della CO2 mondiale. I motori rilasciano nell’aria anidride carbonica, ossido di azoto e monossido di carbonio, contribuendo in modo significativo al cambiamento climatico, in alta quota, e al peggioramento della qualità dell’aria, a bassa quota. Per questo motivo, Finnair ha attivato un programma di ricerca e sviluppo sull’ecosostenibilità e sull’impatto ambientale della sua flotta.

L’ecosostenibilità della compagnia finlandese Finnair, con i suoi aerei a basso impatto ambientale, vola in testa ai programmi di valutazione ambientale.

Come quando ad esempio un aereo della compagnia sopra citata, alimentato da una miscela derivata dall’olio alimentare riciclato, ha volato sulla tratta Helsinki – New York concretizzando i risultati delle ricerche sui combustibili alternativi. Oggi la compagnia finlandese è la prima azienda europea ad aver completato la seconda fase del programma di valutazione ambientale Iata environmental assessment (Ienva), con cui vengono valutati gli aerei sotto il profilo della responsabilità ambientale. Attualmente la Finnair è anche l’unica compagnia aerea ad aver raggiunto i livelli più alti tra le categorie del Carbon disclosure project per le azioni di contrasto ai cambiamenti climatici.

Infatti gli aerei sono responsabili dell’alterazione della chimica atmosferica e della copertura nuvolosa ma soprattutto del riscaldamento climatico. La dimostrazione che i motori a combustibile alternativo sono ugualmente efficienti è il cambiamento di rotta necessario per rispettare l’ambiente senza smettere di viaggiare.

PERCHÉ È QUASI IMPOSSIBILE CHE DUE AEREI SI SCONTRINO IN VOLO

A differenza di quanto alcuni titoli di giornale fanno credere, gli scontri in volo sono un’eventualità praticamente fuori discussione: perché si realizzino bisognerebbe ignorare ogni sistema di allerta disponibile.

Ogni velivolo deve avere, attorno a sé, un margine di spazio libero di 14 km di raggio e 300 metri in altezza, una sorta di “bolla” in cui nessun altro può volare. I voli si muovono seguendo percorsi predefiniti chiamati aerovie, corridoi aerei simili ad autostrade dei cieli.

I diversi aerei, inoltre, vengono incanalati a diverse altitudini, su “strati” chiamati livelli di volo, con quote pari per i voli che vanno in direzione ovest, e dispari per quelli diretti ad est. In questo modo si è certi che due voli che operano sulla stessa rotta ma in direzioni opposte, non si trovino mai alla stessa quota, e che le “bolle” di sicurezza vengano rispettate.

Inoltre la tecnologia arriva dove l’attenzione umana può far cilecca. I sistemi di sicurezza di bordo sono in grado di allertare entrambi i piloti che si trovano a pochi km di distanza. Infatti anche volando a 850 km orari, ogni aereo ha 30 secondi di tempo per modificare la sua rotta prima che si dovesse verificare una collisione. Tra i 20 e i 25 secondi da un eventuale impatto, i due TCAS (Traffic Alert and Collision Avoidance System), (dispositivo radio che avverte i piloti della presenza di vicine aeromobili e che trasmette costantemente la posizione, l’altitudine e la velocità del velivolo agli altri nei dintorni); presenti sui vettori, non aspettano più e organizzano insieme una manovra di emergenza: il pilota riceve istruzioni precise su cosa fare: in genere si tratta di aggiustamenti di quota, salire o scendere.

I rarissimi casi di collisione si verificano quando il pilota ignora questo sistema di allarme. Il dispositivo non ordina mai di virare, ma solo di spostarsi verso l’alto o verso il basso. Se però il pilota dovesse vedere pararsi un ostacolo davanti a sé, deve virare sempre sulla destra.

IL VOLO CHE PERMETTE D’INSEGUIRE L’AURORA AUSTRALE

È probabilmente una delle cose da fare almeno una volta nella vita: vedere l’Aurora Boreale o come in questo caso, l’Aurora Australe.

Esiste una compagnia che organizza tour con i propri aerei per rincorrere questo spettacolo, volando letteralmente insieme a questi bagliori verdi che fluttuano in cielo.

Quest’esperienza si chiama “Flight to the Lights” e questo progetto nasce a Dunedin in Nuova Zelanda.

Il primo volo ha avuto una durata di 8 ore e ha trasportato 134 passeggeri che hanno rincorso l’Aurora Australe per tutta la notte, con successo, prima di ritornare il mattino dopo alla base felicemente soddisfatti.

L’ideatore di questo “Charter dell’Aurora Australe” è Ian Griffin, direttore dell’Otago Museum in Nuova Zelanda. Dichiara che l’ispirazione gli è venuta subito dopo aver vissuto un’esperienza simile dopo un volo panoramico su un aereo della NASA, rimanendo a bocca aperta per lo spettacolo che gli si stava ponendo davanti ai suoi occhi.

Subito dopo aver lanciato quest’esperienza di volo speciale, i biglietti disponibili (che costavano dai 2500 ai 5500 euro) sono terminati in soli 5 giorni e molte persone sono venute dall’Europa per scegliere di vivere quest’evento straordinario nei cieli dell’emisfero Australe.

Nelle 8 ore di volo i passeggeri hanno avuto la possibilità di ammirare l’Aurora Australe per ben 5 ore, volando all’altezza del 60° parallelo verso il Polo Sud, e più volte attraverso questo fascio di luce verde per un’esperienza indimenticabile. Visto questo grande successo, la compagnia ha deciso di programmare una serie di voli per i prossimi mesi.

Siete pronti a volare anche voi?

6 ARMI ASSURDE TROVATE NEI BAGAGLI A MANO DEI VIAGGIATORI

La maggior parte dei viaggiatori hanno un certo numero di cose di cui preoccuparsi durante la stagione le vacanze. Anche per gli agenti della TSA (l’amministrazione della sicurezza dei trasporti in America) presenti negli aeroporti del Paese ci sono un sacco di cose di cui preoccuparsi – coltelli, finte granate, spade nascoste in canne, coltelli nascosti in pistole, stelle da lancio e tutta una serie di altro materiale da contrabbando.

Vi abbiamo riportato 10 delle armi più assurde trovate e sequestrate dagli agenti della TSA ai passeggeri nel momento dell’imbarco delle loro valigie a mano:

1. Le “Sai”, se siete fan della serie #TartarugheNinja riconoscerai il Sai come l’arma di Raffaello. Se ancora non hai un’idea di cosa sia, il Sai è un’arma usata per colpire, randellare e forare; Queste sono state scoperte in un bagaglio a mano a Boise.

2. Una pistola-coltello scoperta in un bagaglio a mano all’aeroporto Metropolitano di Detroit.

3. Un kit da Ninja scoperto in un bagaglio a mano a Las Vegas, con pugnali e shuriken.

4. Un bastone da passeggio che all’occorrenza può diventare una spada. Questa è stata scoperta a LaGuardia, uno degli aeroporti di New York”.

5. Una finta stampella con una punta d’acciaio da impalatore, scoperta tra le cose contenute nel bagaglio a mano di un passeggero nell’aeroporto di Baltimora.

6. Due fustigatori a cinque lame. Questi sono stati scoperti in un bagaglio a mano all’aeroporto George Bush Intercontinental di Houston, Texas.

5 TRUCCHI DA ADOTTARE NEI VOLI A LUNGA PERCORRENZA

Anche per i viaggiatori più esperti, i voli a lunga percorrenza possono essere pesanti. Fortunatamente si possono adottare piccoli accorgimenti per rendere un lungo volo meno lungo.

Ecco 5 suggerimenti per farti sentire meglio nel tuo prossimo viaggio:

1) Attento al cibo

Uno studio ha scoperto che gli alimenti ricchi di carboidrati, come spaghetti, pane integrale e avena, attenuano gli effetti del jet lag. Infatti, alti livelli di insulina facilitano la transizione da un orario di sonno e alimentazione a un altro. Gli alimenti ricchi di carboidrati inducono la secrezione d’insulina; ecco perché potrebbero essere utili a prevenire o minimizzare il jet lag.

2) Mantieniti idratato

Pur non essendoci una quantità magica di acqua che dovresti bere in volo, gli esperti di salute raccomandano di bere più del solito perché i viaggi aerei disidratano. Bevi costantemente durante il volo.

3) Indossa vestiti comodi e a strati

In un lungo viaggio potreste congelare, soffrire di caldo e via di questo passo. Per mantenere una buona temperatura, è meglio vestirsi a strati. Non indossare una maglietta e poi una giacca pesante e basta. Meglio allora maglietta, golf o felpa, e poi magari anche una giacchetta, non si sa mai.

4) Porta un cuscino per il collo

Certo, non sono l’accessorio più alla moda, ma il tuo collo te ne sarà grato. Inoltre, essendo comodo fisicamente, accrescerà il tuo benessere generale e probabilmente ti aiuterà a dormire.

5) Fai esercizi da seduto

Puoi fare qualche esercizio da seduto per ottenere lo stesso effetto. Qantas e Virgin addirittura suggeriscono di farli per tre o quattro minuti ogni ora.

Eccone qualcuno: solleva i piedi da terra una decina di centimetri e falli roteare; con il tallone a terra punta le dita il più in alto possibile, quindi punta le dita in basso mentre sollevi i talloni; e rotea le spalle avanti e indietro.

PERCHÉ GLI AEREI NON HANNO UN PARACADUTE PER OGNI PASSEGGERO?

I più ansiosi in fatto di voli potrebbero averci pensato: non sarebbe più rassicurante avere, nella dotazione di sicurezza di ogni passeggero, anche un paracadute di emergenza?

Forse, se li sapessimo usare e se le centinaia di persone a bordo avessero qualche possibilità di dispiegarli ordinatamente, mano a mano che escono dal velivolo. La realtà dei fatti è che il passeggero medio di un volo commerciale ha molte più chances di sopravvivere rimanendo seduto e adottando le disposizioni di sicurezza già in uso.

1. Lanciarsi con il paracadute richiede sangue freddo, la preparazione necessaria per mantenere la posizione giusta durante il salto e il volo, oltre a diversi minuti di preparazione per indossare correttamente il dispositivo. Tutte condizioni impraticabili, con le accelerazioni, i sobbalzi e la velocità di un jet in pericolo.

2. Il rischio di aprirlo nell’abitacolo, con gravi conseguenze sulla stabilità dell’aereo e sull’incolumità dei passeggeri, sarebbe altissimo, senza contare che le normali uscite di sicurezza dei velivoli di linea non sono adatte a questo tipo di lancio: si finirebbe facilmente contro un’ala, o contro la coda (servirebbe una speciale rampa sul retro della cabina).

3. I paracadute sono poi pesanti e costosi, richiederebbero una costante manutenzione e aggiungerebbero zavorra ai voli, che diverrebbero ancora pià cari

Insomma affinché un paracadute personale possa servire a qualcosa, bisognerebbe trovarsi in una condizione di lenta avaria, in pieno giorno e sopra alla terra, con tutto il tempo necessario a prepararsi e per di più con un aereo dotato di uscite apposite per i lanci: una situazione che difficilmente si potrebbe verificare.

Si ringrazia – Focus.it – per la fonte delle informazioni riportate nell’articolo.

Round The World Ticket: Il biglietto ‘economico’ che vi permette di fare il giro del mondo

Chiunque ami viaggiare culla in un cassetto, il medesimo sogno: un bel giro del mondo a 360°. Tra gli ostacoli più grandi per la realizzazione di questo ambizioso progetto c’è di certo la necessità di un lungo lasso di tempo a disposizione e quella di un’ingente disponibilità economica, soprattutto per i mezzi di trasporto. per questo secondo, fastidioso ostacolo, vi presentiamo una chicca che potrebbe fare al caso vostro: RWT, ovvero il Round the World Ticket, la soluzione per fare il giro del mondo spendendo (relativamente) poco. Come avrete già intuito dal nome si tratta del “biglietto aereo” che permette di fare il giro del mondo.

Il costo? Circa 2000 euro e qualche regola da seguire:

1.avrete un numero limitato di miglia di percorrenza (comunque tantissime) e di tappe (al massimo 16);

2.Il viaggio deve iniziare e finire nello stesso paese (al massimo potete arrivare in una città diversa da quella da cui siete partiti);

3. Si viaggia sempre nella stessa direzione: è possibile solo in pochissimi casi tornare indietro rispetto al senso di marcia prescelto e comunque mai sorvolando gli Oceani;

4. L’ultimo volo dell’itinerario deve avere come destinazione la nazione di partenza.

5. L’itinerario deve essere definito al momento dell’acquisto del biglietto.

Ci sono inoltre vari pacchetti creati dalle varie alleanze aeree, ognuna con regole proprie e zone del mondo più o meno servite. In quasi tutti i pacchetti i tratti percorsi via terra o comunque senza l’utilizzo delle tappe saranno comunque conteggiati nel computo del miglia percorse. Ad esempio, percorrendo con mezzi alternativi il tratto tra l’aeroporto di atterraggio e il successivo di partenza saranno comunque conteggiate tra le miglia spese.

l Round the World Ticket viene emesso grazie alle alleanze delle principali compagnie aeree mondiali permettendo di viaggiare con tutte le compagnie del raggruppamento.

Il prezzo del biglietto (circa 2000 euro) è VARIABILE e dipende dal paese da cui si inizia il giro (partire dall’Europa è più vantaggioso che dagli Stati Uniti); partire in bassa stagione abbassa tutti i prezzi dei voli. Le penali sono sempre applicate se cambiare destinazioni. Le tasse aeroportuali sono da pagarsi a parte e aumentano all’aumentare degli stop. Alla voce: “Cose da non fare” c’è quella di saltare un volo: le compagnie aeree tendono ad annullare la vostra prenotazione da tutti quelli successivi.

Non vi resta che iniziare a pianificare il vostro RWT e vivere un’esperienza unica.

Quando Prenotare un Volo?

Spesso si sente dire che prima si prenota un volo, meglio è per le proprie tasche.
Altri ancora ribadiscono invece che il miglior modo per garantirsi tariffe esclusive ed economiche, sia quello di aspettare fino all’ultimo momento della partenza e procedere all’acquisto.

La domanda infatti che ci poniamo sempre è: esiste davvero una regola più o meno valida per prendere il biglietto aereo con un costo più basso possibile tra quelli che ha esposto la compagnia?

La risposta è sì! Ci sono state prove e controprove ma adesso la faccenda è finalmente più chiara. I biglietti aerei hanno delle tempistiche di emissione sul mercato delle tariffe che variano secondo criteri che nemmeno possiamo immaginare. Se dobbiamo prenotare un volo e non vogliamo spendere cifre superiori a quelle previste per la tratta che ci interessa, non ci resta che leggere i consigli degli esperti.

Bisogna innanzitutto dire che le tariffe cambiano, eccome. Cambiano di giorno in giorno e questo lo sappiamo, ma se state molto attenti quando navigate alla ricerca del vostro posto sull’aeromobile, potrete facilmente notare che i prezzi delle varie tariffe oscillano addirittura di ora in ora.

Tutte questi curiosi saliscendi non sono assolutamente casuali ma sono il risultato di complessi calcoli automatici, chiamati algoritmi nel campo dell’informatica, che si basano su vari principi come la classica abbinata della domanda e dell’offerta.

Basta pensare alle partite di calcio ed ai sorteggi europei; durante gli abbinamenti dei vari tornei ed in base proprio alle squadre accoppiate, ci saranno delle grosse oscillazioni sui prezzi dei singoli voli. (Ad esempio una Juventus che andrà a giocare a Barcellona, influenzerà i voli in partenza da Torino verso la città spagnola).

Insomma, ciò che ai normali viaggiatori sembra un normale cambio di tariffa dovuto al tempo che passa, in realtà è assolutamente prevedibile con qualche trucchetto e molta pazienza.

Quando è il momento migliore per acquistare un biglietto aereo? Questa è la domanda da un milione di dollari. Dopo vari studi finalmente potrebbe esserci una risposta a questo fatidico quesito.

Attenzione però, perché ciò che è valido per quest’anno potrebbe essere completamente stravolto l’anno prossimo e questo a causa del continuo evolversi del mondo dei viaggi aerei.

La regola che dovete tenere a mente è che, secondo le statistiche più accurate e recenti, la data indicata essere l’ideale per prenotare un volo si aggira intorno ai 54 giorni prima della partenza, ma anche in questo caso, non è detto.

Non si tratta di un semplice numero magico che basta memorizzare, le oscillazioni delle tariffe aeree seguono alcune regole generali da tenere a mente e che possono essere valide in linea di massima praticamente sempre.

Abbiamo guardato per voi come si muove nel tempo il prezzo di una tariffa e dal giorno della pubblicazione fino al decollo, il prezzo passa da picchi massimi a picchi minimi. Solitamente appena lanciata la tariffa si ha un prezzo maggiorato e questo ci suggerisce di non prenotare mai troppo in anticipo rispetto alla data prevista.

C’è poi una leggera discesa dopo qualche periodo, solitamente dopo i primi tre mesi, fino a risalire ancora a ridosso della partenza per poi scendere nuovamente.
Tenendo conto che non tutti possono permettersi di aspettare fino all’ultimo istante per motivi logistici (prenotazione di alberghi, conferme di tour o escursioni e quant’altro), non vi consigliamo di aspettare mai troppo a lungo proprio per evitare brutte sorprese. Non è infatti improbabile rischiare di non trovare posto e dover far saltare ogni piano per le vacanze.

Altra regola da tenere a mente sono le stagioni ed i periodi duranti i quali partire. Se avete intenzione di fare un week-end in qualche capitale europea proprio durante un ponte gettonatissimo, inutile aspettare perché più si avvicina la data, più c’è il rischio di pagare anche per il resto dei passeggeri a bordo. Per qualsiasi festività, nei periodi di alta stagione o in occasione di qualche evento particolare, la regola generale è quella di prenotare il prima possibile.

Altro discorso invece è quando si deve partire in periodi fuori dai grandi afflussi turistici. Poniamo l’esempio di un week-end a Berlino durante l’inverno. Sicuramente il freddo serrato non attirerà molti viaggiatori, dunque si potrà provare a prenotare il volo anche dieci giorni prima (non più tardi!) per acchiappare le offerte delle compagnie che svendono letteralmente i posti vuoti.

Ciò che è fondamentale tenere a mente quindi, è ignorare scientemente tutti quelli che vi raccontano leggende che narrano voli acquistati il giorno stesso della partenze a prezzo praticamente azzerato.
Non è vero e non succede mai.
A partire da una settimana prima fino alla partenza i voli rimangano più o meno sulla stessa cifra e ricordate che in aeroporto non esistono sportelli appositi per voli in partenza a tariffe stracciati.

Al contrario della maggior parte della merce che acquistiamo tutti i giorni, i biglietti aerei non hanno una cifra fissa sfortunatamente, quindi una volta a bordo è probabile che i passeggeri presenti abbiano pagato davvero tariffe molto diverse tra loro.

Avventurarsi in questo mondo di prezzi ed oscillazioni ricorda molto le operazioni in borsa proprio per questa sua dinamicità continua.
Bisogna dedicare del tempo e molta pazienza appuntandosi giorno per giorno il prezzo esposto per poi acquistare quando si ritiene il momento giusto.