È quanto emerge dall’Euro Air Transport It Summit di Sita (il colosso internazionale che fornisce servizi di comunicazione e soluzioni per il settore aeronautico) organizzati a Budapest, in Ungheria.
La gestione dell’identità biometrica entro i prossimi tre anni sarà oggetto di programmi e piani di ricerca e sviluppo per il 77% degli aeroporti e il 71% delle compagnie aeree, spiegano gli esperti di Sita. Che parlano apertamente di “aviazione 5.0”. I test ormai sono in corso un po’ ovunque nel mondo (da Londra-Heathrow (British Airways) a Londra-Gatwick (easyJet), da Los Angeles a Orlando a Sydney) e diversi governi hanno posto i primi obiettivi. Quello statunitense, per esempio, si aspetta che il 60% dei passeggeri venga «processato» con la tecnologia biometrica entro la fine del 2019.
L’imbarco velocizzato rende contenti i viaggiatori, sostiene Sita, che sottolinea come in diversi punti (check-in, etichettatura del bagaglio, controlli di sicurezza e di frontiera) proprio questi registrino «sentimenti negativi». Ma il minore tempo richiesto per salire in aereo aiuta le compagnie anche a ridurre quello richiesto tra avvicinamento al gate, manovre di scarico e carico, decollo. La tecnologia che la Sita sta testando in questi mesi consente di processare migliaia di dati e di anticipare l’evoluzione dei voli continua. Tutto ciò permette agli aeroporti di prepararsi al meglio, spostando dove servono le varie risorse, dal catering al ground handling.
Una gestione più efficiente e tecnologica dei voli tra compagnie e aeroporti, riduce i ritardi nei cieli sempre più trafficati dell’Europa e del mondo. Solo i ritardi comportano per gli operatori del settore un costo di 25 miliardi di euro l’anno, 5 miliardi soltanto in Europa. La biometria aiuterà a ridurre questa bolletta.