Cosa cambia per chi rientra in Italia dall’estero?

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Cosa cambia per chi rientra in Italia dall’estero?
Dopo il Consiglio dei Ministri e l’ordinanza del ministro della Salute, sono emerse tantissime novità per viaggi e spostamenti.

 

L’ordinanza ha davvero sconvolto i rientri in Italia dall’estero. Ora serve almeno un tampone per i passeggeri vaccinati e per i non vaccinati è prevista una quarantena di 5 giorni. Lo stesso vale per le persone che tornano dai Paesi europei. Inoltre, è stato rivisto l’elenco D dei Paesi extra UE che consentono i viaggi in uscita e che non necessitano di quarantena al rientro in patria.

 

STATO DI EMERGENZA E SUPER GREEN PASS PROROGATI

 

Partiamo dalla decisione del Consiglio dei ministri. Ha approvato un decreto che proroga lo stato di emergenza nel nostro Paese al 31 marzo (originariamente in scadenza a fine dicembre) e misure per contenere la diffusione del Covid-19.

 

Per i cittadini la cosa più importante è ampliare il perimetro di fruizione, anche nella zona bianca si può utilizzare il green pass potenziato, che è un certificato ottenuto tramite vaccinazione o guarigione, che avrà durata fino al 31 marzo e permette l’accesso ad eventi, ristoranti al chiuso, feste e discoteche, cerimonie pubbliche. Al contrario, per hotel e trasporti, basterà esibire il green pass base.

 

COSA È PREVISTO PER CHI RIENTRA IN ITALIA DALL’ESTERO (ANCHE EUROPA): TAMPONE O QUARANTENA

 

La notizia più importante è che, per i rientri dai paesi C (cioè paesi UE), chi arriva in Italia (o ha soggiornato o transitato all’estero negli ultimi 14 giorni) deve presentare PLF oltre al green pass. può andar bene anche un tampone fatto fino a 24 ore (se antigenico) o 48 ore (se molecolare) prima dell’arrivo in Italia.

 

Se il viaggiatore non ha un pass verde per vaccinazione o guarigione, oltre al tampone prima della partenza, deve sottoporsi a una piccola quarantena di 5 giorni dopo l’arrivo in Italia. Successivamente, dopo la quarantena è necessario sottoporsi a ulteriori esami al termine dell’isolamento.

 

Si tratta ovviamente di un cambiamento molto importante. Infatti né i viaggiatori (a causa del costo e del tempo extra dei tamponi provenienti da paesi che non ne hanno bisogno finora) né l’Unione Europea, hanno accolto il cambiamento favorevolmente.

 

CAMBIA ANCHE LA LISTA D, ARRIVA IL SUD AMERICA, ESCE LA GIORDANIA

 

Modificata dall’ordinanza anche la lista D, che comprende i paesi extra-UE per i quali è permesso partire per turismo dall’Italia e dai quali al rientro non è richiesta la quarantena.

 

Ecco la nuova lista:

 

Argentina, Australia, Bahrain, Canada, Cile, Colombia. Giappone, Indonesia, Israele, Kuwait, Nuova Zelanda, Perù. Qatar, Ruanda, Arabia Saudita, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord. Repubblica di Corea, Stati Uniti d’America. Emirati Arabi Uniti, Uruguay, Taiwan, Hong Kong e Macao.

 

Rispetto alla precedente entrano Argentina, Colombia, Indonesia, Perù, ma escono Giordania, Ucraina, Singapore, Kosovo.

 

Cambiano anche le modalità dei testi richiesti per i rientri: il test molecolare rimane di validità 72 ore prima della partenza (48 ore dal Regno Unito). Mentre se si sceglie l’antigenico deve essere effettuato nelle 24 ore precedenti all’ingresso in Italia. Questo naturalmente se in possesso di Green pass, altrimenti sarà necessario oltre al tampone la mini-quarantena di 5 giorni e un ulteriore test al termine dei 5 giorni.

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