Iata si schiera a sostegno del comparto aereo, nell’articolo di oggi vi illustreremo quanto dichiarato dall’associazione internazionale del trasporto aereo nelle ultime ore. Quest’ultima ha comunicato che nonostante il ripristino, anche se non totale delle operazioni, il settore brucerà circa 77 miliardi di dollari durante il secondo semestre del 2020.
Secondo alcune previsioni, la stabilità economica nel settore del trasporto aereo non tornerà prima del 2022. Infatti l’industria aerea continuerà a faticare anche nel 2021, poiché la lenta ripresa causerà perdite economiche comprese tra i 5 e i 6 miliardi di dollari al mese nel prossimo anno.
Servono aiuti
In questo periodo difficile (non solo per il comparto aereo), i governi di tutto il mondo hanno aiutato il settore con aiuti diretti, sgravi fiscali e sussidi salariali. Purtroppo però non basteranno a risolvere la crisi che è ancora in atto, infatti la Iata chiede nuovi interventi in vista della stagione invernale.
Come afferma anche Alexandre De Juniac, direttore generale e CEO della Iata, “la crisi è più profonda e più lunga di quanto chiunque di noi avrebbe potuto immaginare. E i programmi di supporto iniziali stanno esaurendo. Oggi dobbiamo suonare di nuovo il campanello d’allarme. Se questi programmi di supporto non verranno sostituiti o estesi, le conseguenze per il settore, già zoppicante, saranno disastrose”.
Compagnie in difficoltà
Brian Pearce infatti, essendo capo economista della Iata, ha dichiarato il numero delle aerolinee che sono fallite o finite in amministrazione controllata che ha sfiorato quota 40.
Numeri che purtroppo non fanno sperare bene in vista del futuro.