La domanda che si pongono le compagnie è la stessa ovunque: come far trasportare più passeggeri in un velivolo per aumentare la redditività dei voli? Per anni si è lavorato sui sedili. File più ristrette, schienali più sottili, nessuna possibilità di reclinarli. Una stima della società di consulenza Tronos Aviation Consulting calcola che dentro un aereo di American Airlines ogni sedile in più genera ricavi aggiuntivi di 400 mila dollari l’anno. Ma alla fine tra le poltroncine c’è rimasto poco o null’altro da togliere. Così per trovare altro spazio i vettori, a partire dai colossi americani, stanno installando sui loro jet bagni sempre più di ultima generazione sì, ma che pure più piccoli, in alcuni casi molto più piccoli.
Le nuove misure
Per dire: se un bagno su un aereo della United aveva misure 1,22 metri x 86 centimetri, quelli nuovi hanno sempre la stessa base, ma larghezza ridotta di 25 centimetri (quindi 61 centimetri). Rendendo così ancora più complicata la vita dei genitori che si servono di quell’angolo anche per cambiare i pannolini ai propri bimbi. Lo spazio a disposizione nei bagni quindi si è ridotto con punte del 30% tra gli aeromobili per i voli di breve e medio raggio tra i vettori statunitensi. Tanto che la questione rischia di finire nelle aule di tribunale e del Congresso.
I benefici economici
American Airlines ha spiegato ai suoi investitori che aggiungendo dodici sedili nei suoi Boeing 737 e nove nei suoi Airbus A321 il ricavo complessivo aggiuntivo è di mezzo miliardo di dollari l’anno. Ricavi che però non accontentano i rappresentanti degli assistenti di volo. Infatti in un incontro tra la dirigenza e dipendenti di American, dichiara l’agenzia Bloomberg, un pilota ha detto al presidente che l’esperienza di volo sui nuovi aerei (con i bagni ridotti) «è la più miserabile del mondo: avete aggiunto 12 sedili, senza inserire un altro bagno e anzi li avete ridotti del 75% rispetto a quelli di prima».