Come voleremo nel (prossimo) futuro?
L’esperienza di viaggio a 10mila metri e oltre è cambiata e sta cambiando significativamente, in questi ultimi anni. Questa metamorfosi è frutto di stili di vita, preferenze commerciali, atteggiamenti e ovviamente tecnologia. Ad ogni modo ciò che ci aspetta dietro l’angolo, nonostante i titoli dei giornali e gli affascinanti rendering che ci fanno sognare, non è (purtroppo) roba da fantascienza. L’aviazione del prossimo futuro, diciamo da qui a una ventina d’anni, è destinata a rimanere molto simile a se stessa. Lo ha confermato il Mit in una serie di ricerche finanziate anche dalla Nasa, infatti anche se oggi guardassimo da vicino un aereo del 2035, sarebbe difficile trovare la differenza con quelli attuali ma i miglioramenti strutturali, elettronici ed ecologici sarebbero a dir poco rivoluzionari. Si parlerà insomma di efficienza e silenziosità , maggiore capacità di carico e più versatilità in termini di possibilità di atterraggio sulla maggior parte delle piste del mondo.
Materiali e consumi
Per esempio, gli aerei del prossimo futuro saranno costruiti in Sma (shape memory alloys), leghe a memoria di forma, cioè leghe speciali che mantengono la memoria nella forma e la riacquistano quando vengono sottoposte ad alte temperature; a nanotubi di carbonio e con materiali compositi, sempre in fibra di carbonio, in grado di reagire alle sollecitazioni e ripararsi da soli, almeno in piccola parte. Boeing e Airbus stanno incrementando l’impiego di questi materiali già sui velivoli in costruzione. Ancora, gli apparecchi impatteranno meno sull’ambiente tagliando il 75% di ossidi di azoto e il 70% di carburante in meno.
La situazione del wi-fi a bordo
In termini di tecnologie in volo, invece, se il wi-fi è ormai una realtà (anche se ancora molto poco in Europa) rimane ovviamente la differenziazione sugli apparecchi equipaggiati e sulle tariffe richieste. Secondo i numeri diffusi da Sita Onair, il 37% delle compagnie aeree nel 2016 ha operato con aerei connessi e si prevede che il dato raggiunga il 66% entro il 2019. In generale, entro il 2025 più del 50% dei velivoli commerciali sarà connesso.
Finestrini e maggiordomi al posto di steward e hostess
Magari di pannelli hi-tech, per esempio Oled, ce ne saranno ancora ma serviranno ad aggiornare i finestrini, trasformandoli in schermi (per Airbus giganteschi) che ci passano informazioni, per esempio sui luoghi che stiamo sorvolando, ripresi da videocamere esterne, con indicazioni precise, e si scuriscono o illuminano con un pulsante pensionando gli sportelli di plastica. Una robotizzazione che potrebbe toccare anche hostess e steward, sostituiti da carrelli automatizzati, con maggiordomi in grado di dispensare pasti, bevande e gadget ai passeggeri, recuperando i rifiuti verso la fine del volo.