Ricaricano gli smartphone e i tablet, sono facilmente rintracciabili grazie al Gps incorporato, si auto-pesano, possono trasportare il proprietario verso il gate e si possono chiudere a distanza con il proprio cellulare. Ma le valigie intelligenti (chiamate “Smart bags”) sembrano essere anche pericolose, rischiando di prendere fuoco una volta ad alta quota, a causa della batteria agli ioni di litio all’interno. Per questo la IATA, l’associazione che riunisce l’83% delle compagnie aeree, sarebbe intenzionata ad annunciare il bando a partire dal 15 gennaio 2018 per tutte quelle con la batteria non removibile.
Da gennaio 2018
Dal 15 gennaio le Smart bags potranno essere imbarcate come bagaglio a mano, ma per mandarle in stiva bisognerà rimuovere la loro batteria, si legge nella bozza del documento della Iata e che è ancora oggi soggetta a modifiche dell’ultimo minuto. Ma se la batteria non si potrà togliere allora il bagaglio «intelligente» dovrà essere lasciato a terra perché classificato come oggetto proibito. Nei vettori più piccoli, con poco spazio nelle cappelliere, questo potrebbe trasformarsi in diversi bagagli respinti. Il divieto coinvolgerebbe anche le ricariche portatili dei telefonini e dei tablet.
Gli incidenti a bordo
Le batterie agli ioni di litio tornano così al centro dopo i dubbi sulla loro sicurezza in volo. Non sono pochi i casi di pile che hanno preso fuoco ad alta quota. Secondo la Faa, (l’ente federale americano per l’aviazione), nello spazio aereo Usa si verifica un incidente del genere ogni dieci giorni. Nei primi cinque mesi dell’anno hanno preso fuoco almeno 18 batterie. Nel 2016 erano state 31, quasi il doppio rispetto al 2015 (16).